RECENSIONI

RECENSIONI

Il viandante della musica…

“La “magia dell’eco” è il filo conduttore che il pianista Emilio Aversano ha suggerito per il concerto che venerdì scorso ha tenuto per le Serate Musicali al Conservatorio di Milano di fronte a un pubblico attento a non perdere le suggestioni, le sfumature e le più o meno palesi relazioni tra i brani proposti, così come raccomanda lo stesso pianista nel programma di sala (termine riduttivo per uno scritto che mostra profonda conoscenza, studio e, perché no, passione): dalla tonalità, come il re minore della Fantasia K397 di Mozart e della Sonata op.31 n.2 di Beethoven, al clima drammatico della Fantasia K475 Mozart, delle due Sonate di Scarlatti L430 e L281 e dell’Appassionata di Beethoven.
A questo punto i nostri lettori hanno sicuramente capito che Aversano non è solamente il “maratoneta” della tastiera, che in un’unica serata riesce a eseguire quattro o cinque concerti per pianoforte e orchestra, quando uno solo potrebbe preoccupare anche il pianista più solido e preparato, ma un artista sensibile e attento a suggerire nei suoi concerti solistici un percorso tematico non superficiale.
Un percorso che costringe a un ascolto più attento e consapevole, tanto che potremmo riassumere il suo messaggio in un motto: oltre la musica.
Uscendo dalla sala Verdi credo che molti spettatori siano stati consapevoli di non aver assistito solo a un bel concerto ma di aver vissuto un’esperienza nuova.
Aversano costringe a guardarsi dentro, invita a uscire dall’ambito puramente musicale per rivolgere la propria attenzione alle altre cose alte che la vita riserva: la poesia (Shakespeare e Goethe), la pittura (Friedrich) … è un invito a superare le colonne d’Ercole, così come fece il mitico Ulisse.”
Il pianoforte di Aversano alla ricerca dei nessi segreti fra note e storia…

“Ama le sfide coraggiose, il pianista Emilio Aversano. Lo conosciamo come il “maratoneta” della tastiera: l’artista che, con straordinarie doti di memoria e saldezza, ha stupito ed entusiasmato, eseguendo quattro ovvero cinque poderosi Concerti per pianoforte e orchestra in una stessa sera, in giro per l’Italia come nello storico Gewandhaus di Lipsia.
Il prossimo 22 novembre ripeterà l’impresa addirittura nella Sala d’Oro del Musikverein a Vienna, con l’orchestra Mav di Budapest, dopo un passaggio nella Sala Verdi dell’Istituto Italiano della capitale magiara.
Per capire quanto Aversano riesca a conservare freschezza, capacità di variatio e fuoco vivo anche sulle lunghe distanze, da Mozart, K488, a Ciajkovskij, op.23, attraverso la “Wanderer-Fantasie” e Schumann, si può ascoltare il cd inciso proprio al Gewandhaus, live (allegato ad Amadeus lo scorso ottobre, in vendita per “Electrecord”). E questo è un capitolo.
Aversano, però, ora è andato oltre. Venerdì ha tenuto un recital a Milano, in Conservatorio, per le “Serate Musicali”, che da quarant’anni ospitano i più grandi pianisti del mondo, da Arrau a Zimerman, e che in cartellone hanno ora Schiff, Martha Argerich, Angela Hewitt... Grande sfida. Due Sonate di Scarlatti, due Fantasie di Mozart, K397 e K475, l’Improvviso op.90 n.3 di Schubert e poi Beethoven, la Tempesta e l’Appassionata. Un’arcata poetica concepita come ricerca di nessi segreti fra le note e la storia, fra armonia e filosofia, fra strutture prosodiche e riverberi sovratemporali.
Aversano è apostolo di una visione musicale imbevuta di cultura classica: quando parla di “tema con variazioni”, cita Eraclito; per dire il lirismo di un “secondo tema”, comincia a recitare lirici greci in metrica... Così, più che il suo Mozart, qui fin troppo rapsodico, si stagliano il mi maggiore del suo Scarlatti, distesa iridescente, e la “quieta grandezza” del suo Beethoven: dove il tempo ha sempre respiro; i bassi scultorei della Tempesta sembrano colonne di un tempio, il Largo dei recitativi risuona misterioso come un’arpa eolia, l’Appassionata canta a distesa. Poi, sorpresa. Due bis: due Notturni, op.9 n.2 e n.1, ogni nota delibata come esausto tesoro, scoprono in Aversano un’anima chopiniana finora ignota. E meritevole di sviluppi: cosa ne direbbe di una maratona “tutto Chopin”? [Aversano is the apostol of a musical vision full of classic culture...]

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